«La separazione delle carriere dei magistrati è oggi una necessità che si può sintetizzare in un concetto: il principio costituzionale del giusto processo e la vera attuazione del modello accusatorio si potrebbero realizzare se nel processo ci fossero tre estranei: il giudice, il pm e l’avvocato. Oggi, invece, ci sono due colleghi e un estraneo. I due colleghi sono il giudice e il pubblico ministero, l’estraneo è l’avvocato. Se si volesse dare completa attuazione al principio della terzietà del giudice rispetto alle altre parti del processo stabilito dall'articolo 111 della Costituzione risulta evidente la necessità di separare le carriere, poiché il processo è influenzato dalla struttura organizzativa della magistratura».
Così Francesco Greco, Presidente del Consiglio Nazionale Forense intervenendo al convegno dal titolo “Separare le carriere, unire la giustizia: una riforma necessaria” organizzato dall’Organismo congressuale forense a Palazzo San Macuto.